Lombardia

La Lombardia è una regione amministrativa a statuto ordinario dell’Italia nord-occidentale istituita nel 1948.
Conta più di nove milioni di abitanti nelle sue 12 province e 1546 comuni, ha il suo capoluogo nella città di Milano e confina:
a nord con la Confederazione Elvetica (Canton Ticino e Grigioni/Graubünden ), a ovest col Piemonte, a est con il Veneto ed il Trentino-Alto Adige/Südtirol, mentre a sud confina con l’Emilia-Romagna. Il presidente della regione Lombardia è Roberto Maroni.

Generalità

Il nome, il simbolo ed il territorio della Lombardia nascondono una storia antica e tormentata, fatta di invasioni, devastazioni, divisioni e lotte ma anche di collaborazioni, coabitazioni e sviluppo. Una terra sulla quale sono passati e si sono stanziati, nel corso dei millenni, tanti popoli che, con le loro usanze e e le loro culture, hanno dato origine all’attuale Lombardia.

Il toponimo Lombardia (derivante probabilmente dalla parola germanica-longobarda, Langbardland o Langbardaland che attraverso le successive traduzioni, latinizzazioni, e italianizzazioni s’è trasformata dapprima in Langbard, poi in Longobardia o Langobardia fino all’attuale Lombardia) significa “Terra dei Longobardi”, ovvero la terra di quella popolazione di origine germanica che nel 568 d.C. invase l’Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno.

Il simbolo ufficiale della Regione è una Rosa camuna bianca in campo verde ed è la stilizzazione di un’incisione rupestre ritrovata sulle rocce della Valcamonica, lasciata dalla civiltà dei Camuni, che testimonia la storia millenaria e la cultura antica della regione.
L’utilizzo e le caratteristiche del simbolo e del logo “Regione Lombardia” sono regolamentati da un’apposita legge regionale.

Il motto ufficiale della Lombardia è: “Una regione per fare”.

Geografia

La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura, che rappresenta circa il 47,1% del territorio e le zone montuose, che ne rappresentano il 40,5%. Il restante 12,4% della regione è collinare.

Orografia

Lombardia nord-occidentale vista dal satellite. Partendo da sinistra si vedono: il Lago Maggiore, il Lago di Lugano, il Lago di Como e quello d’Iseo in basso a destra.
In basso a sinistra si nota l’area metropolitana di Milano In termini geografici, la Lombardia non si può considerare un territorio unitario, nel senso di territorio delimitato da precise conformazioni fisiche, sia per la varietà di paesaggi che l’attraversano senza racchiuderla, sia perché i confini amministrativi, molto spesso, sono il frutto di complesse vicende storiche. Tuttavia è possibile delineare a grandi linee il suo territorio amministrativo attraverso rilievi, laghi e fiumi. A delimitare la Lombardia a nord si può adoperare lo spartiacque alpino tra la Valtellina e le valli del Reno e dell’Inn anche se, a volte, il confine oltrepassa il versante valtellinese.
A est sono il lago di Garda ed il fiume Mincio a separare la Lombardia da altre regioni italiane; così come a sud il Po (eccezion fatta per l’Oltrepò pavese e l’Oltrepò mantovano che si estendono più a sud), e a ovest il lago Maggiore ed il Ticino (con l’eccezione della Lomellina che sconfina verso il Piemonte) possono servire da distinguere la Lombardia dalle altre regioni.
Questi confini racchiudono un territorio di poco meno di 24.000 km2, rendendola la quarta regione per estensione superficiale.

In un viaggio attraverso la regione, da nord verso sud, s’incontrano lungo il cammino per primi i rilievi delle Alpi, poco più a sud le Prealpi seguite da dolci colline che smussano il passaggio dalla montagna alla Pianura Padana.
Proprio lungo la fascia prealpina si trovano alcuni dei più grandi laghi d’Italia (es il Lago di Garda, il Lago Maggiore ed il Lago di Como), mentre numerosi fiumi (es il Po, l’Adda, l’Oglio, il Mincio ed il Ticino) e torrenti solcano la montagne, formando strette e profonde valli, e attraversano la pianura rendendola rigogliosa di vegetazione. In una piccola area a sud dell’Oltrepò pavese si ergono colline e montagne degli Appennini settentrionali.

Le catene montuose rivestono il 40,5% del territorio regionale e sono costituite dalle Alpi, dalle Prealpi e dagli Appennini. Appartengono alle Alpi lombarde una piccola porzione delle Alpi Lepontine e gran parte delle Alpi Retiche. Sul territorio montano della  Lombardia spiccano quattro massicci orografici di rilievo: il Badile-Disgrazia, il Bernina, l’Ortles-Cevedale e l’Adamello. I primi tre sorgono sullo spartiacque tra i bacini del Reno e dell’Inn a nord e dell’Adda e dell’Oglio a sud e solo in parte si ergono sul territorio lombardo. L’Adamello, invece, sorge tra i bacini dell’Adda e dell’Adige e si trova completamente in territorio italiano. Le vette più alte delle Alpi lombarde sono il Pizzo Zupò che raggiunge i 3996 m e fa parte del massiccio del Bernina (che arriva ai 4049 m ma in territorio svizzero), ed il Monte Cevedale, del massiccio dell’Ortles-Cevedale, che arriva a 3764 m. Il massiccio dell’Ortles-Cevedale ospita il ghiaccia dei Forni che ha  un’estensione di circa 12 km² ed è il più grande d’Italia. A sud della Valtellina si stagliano le Alpi Orobie delimitate a est dalla Valcamonica e ad ovest dal bacino del Lago di Como.

Confinate ad ovest dal Lago Maggiore e a est dal Lago di Garda si trovano le Prealpi lombarde le cui vette superano di poco i 2500 m di quota.
Le Prealpi sono in prevalenza costituite da sedimenti calcarei, sono più giovani delle Alpi.
La loro origine sedimentaria ha permesso la formazione di solchi profondi nelle montagne, principalmente ad opera dei ghiacciai, che hanno portato alla formazione di strette e profonde valli solcate da fiumi e occupate in parte dei laghi prealpini, sbarrati verso la pianura da rilievi morenici. I rilievi morenici a sud delle prealpi, assieme alle prime sporgenze orografiche, formano quella fascia collinare (12,4% del territorio) che collega le prealpi alla pianura e che contiene numerosi laghi piccoli e poco profondi.

La pianura lombarda occupa ben il 47,1% della superficie totale della regione ed è parte della Pianura Padana che si estende dal Piemonte alla Romagna dalle Alpi agli Appennini. La pianura lombarda può essere suddivisa geologicamente in due parti: l’alta e la bassa.
L’alta pianura è caratterizzata da materiali grossolani, molto permeabili, di origine alluvionale e presenta grossi solchi originati dai fiumi che scendono dalle montagne.
La bassa pianura invece è formata da materiale argilloso, poco permeabile e declina dolcemente verso il Po.

Il passaggio dall’alta alla bassa pianura lombarda è segnalato dalla presenza di riaffioramenti naturali d’acqua detti risorgive o fontanili causato dell’incontro della falda
freatica proveniente dall’alta pianura con i terreni impermeabile della bassa. Questa linea ha un andamento parallelo a quello prealpino e passa per le città di Magenta,
Monza, Treviglio, Chiari e Goito.

Idrografia

Guardando un’immagine ripresa dal satellite della Lombardia, ci si accorge che la regione è costellata da molti laghi di grandi e piccole dimensioni, i principali dei quali sono il Lago di Garda, il Lago Maggiore, il Lago di Como ed il Lago d’Iseo. Il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d’Italia con una superficie di 370 kmq, una profondità massima di 346 m e una lunghezza di 51,6 km.
La grande quantità d’acqua del lago ha effetti significativi sul clima locale a tal punto che si coltivano vigneti, l’ulivo, i limoni e i cedri, tipi del mediterraneo.
Il lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 kmq, un’estensione di 50 km, una larghezza che va dai 3 ai 4,5 km, ed una profondità massima è di 372 metri.
Il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di Bellagio che segna la separazione in due rami.
Il lago si snoda per 46 km, ha una larghezza massima è di 4,3 km nel centro del lago, ha una superficie è di 145,9 kmq ed una profondità massima è di 410m.
Il lago d’Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, si estende quasi completamente in zona prealpina con una superficie di 65,3 kmq e una profondità massima di 251 m.

Per il territorio lombardo passano centinaia di fiumi e torrenti. Il fiume più rilevante è sicuramente il Po che con i suoi 652 Km è il più lungo d’Italia. Poi c’e’ il fiume Adda
(313 km) che attraversando la Valtellina s’immette nel lago di Como, riuscendone dal ramo di Lecco per immettersi nel Po.
Atri fiumi rilevanti sono l’Oglio (280 km), il Ticino (248 km), il Chiese (160 km), il Lambro (130 km) ed il Serio (124 km).

Clima

Il clima della Lombardia è, in generale, di tipo semicontinentale, con inverni freddi ed estati calde ed umide; anche se i rilievi orografici e la presenza di laghi influenzano profondamente il clima delle aree limitrofe.
Durante l’Inverno si possono registrare anche in Pianura temperature minime estreme di -10°/-11°.

Natura

La Lombardia è stata la prima regione italiana a legiferare sulle aree protette di livello regionale (1983) introducendo concetti innovativi nella tutela del territorio, istituendo parchi fluviali (il primo in Europa fu il Parco Lombardo della Valle del Ticino nel 1974), parchi agricoli e parchi locali; tutte idee ed approcci usati anche nella legislazione nazionale (legge 394 del 1991). Il sistema delle aree protette lombardo consta di 22 parchi regionali (su 26 parchi individuati dalla legge 86/83), più di 60 riserve e 18 monumenti naturali, oltre alla presenza del Parco Nazionale dello Stelvio. In totale le aree protette
ricoprono più del 22% del territorio regionale.

La flora e la fauna vivono principalmente nelle zone di montagna dove, a differenza della pianura, la presenza dell’uomo è meno evidente.
Basta una passeggiata lungo i sentieri delle montagne della Lombardia per vedere liberi stambecchi, cervi, caprioli, camosci, lepri, volpi, tassi, galli forcelli, francolini di monte, lepri, ermellini e marmotte. Con un pò di attenzione durante le passeggiate si possono osservare rigogliosi gigli di San Giovanni, stelle alpine, viole di Comolli o quelle di Coca, le primule di Lombardia, o le primule auricola, le saxifraga vandelli o le campanule raineri e per i boschi s’incontrano funghi, fragole, mirtilli, lamponi e more.

Attenzione: la raccolta di funghi fiori ed erbe così come la caccia e la pesca sono regolamentate da precise normative regionali e provinciali.

Demografia

Con i suoi oltre nove milioni di residenti (9.475.202 ab. nel 2006) la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia e tra le prime in Europa; di poco inferiore alla popolazione del Belgio e doppia rispetto alla Norvegia, è molto vicina a quella delle “grandi” regioni europee della Nordrhein-Westfalen, Bayern, lle de France e Baden-Wurttenberg che superano di poco i 10 milioni di abitanti. I Lombardi costituiscono il 16,1% della popolazione nazionale
e vivono sull’7,9% del territorio italiano, dando origine ad una densità demografica di 394 ab./kmq (rispetto ai 194 ab./kmq della media italiana) seconda solo a quella  della Campania. La provincia più popolata è quella di Milano, seguita da Brescia e Bergamo, mentre la meno abitata è la provincia di Sondrio.
La popolazione maschile (4.624.741 ab.) costituisce circa il 48,8% della popolazione regionale; quella femminile (4.850.461 ab.) il 51,2%.

La popolazione straniera presente in Lombardia (594.279 ab.) costituisce quasi un quarto di quella presente in Italia (24,7%) con un’incidenza sulla popolazione residente del 6,3% rispetto alla media nazionale del 2,6%.

L’antropizzazione della regione non è uniforme sul territorio ed è fortemente concentrata nella fascia pedemontana tra le province di Varese, Como, Lecco, Milano e Bergamo. Territorio, questo, che comprende più di 6,5 milioni di abitanti, caratterizzato da una fitta urbanizzazione e che viene chiamata in modo metaforico la “Città Infinita”. La popolazione, invece, cala lentamente in densità andando verso la bassa pianura e, più bruscamente, verso la montagna ma non nelle maggiori vallate alpine.

Economia

L’economia della Lombardia è molto sviluppata sia nei settori tradizionali come agricoltura e allevamento, sia nell’industria che nel terziario.

L’agricoltura verte sulla produzione di cereali (mais, soia, frumento), ortaggi, frutta (pere e meloni) e vino. Molto sviluppata è la produzioni di foraggi che costituiscono la base dello sviluppo dell’allevamento di bovini e suini. L’industria è fiorente in molti settori, particolarmente in quello metalmeccanico, elettronico, siderurgico, tessile, chimico, petrolchimico, farmaceutico, alimentare, editoriale, calzaturiero e del mobile. Nel terziario, rilevante è il peso del commercio e della finanza.
A Milano ha sede anche Borsa Italiana che è una delle principali piazze finanziarie europee.
Il PIL della Lombardia ammonta a 254.447 milioni di euro (ISTAT) e pone la Lombardia al 22° posto nella lista delle Nazioni di tutto il mondo, davanti ad Arabia Saudita, Norvegia, Sud Africa, Argentina, Portogallo.

Amministrazione

Le province lombarde

La Lombardia è caratterizzata da un tessuto amministrativo molto fitto e frazionato: basti pensare che la regione è suddivisa in 12 province e più di 1500 comuni che la rendono la regione con più province e comuni in Italia. Le provincie amministrative sono quelle di: Bergamo (244 comuni), Brescia (206 comuni), Como (162 comuni), Cremona (115 comuni), Lecco (90 comuni), Lodi (61 comuni), Mantova (70 comuni), Provincia di Monza e Brianza (50 comuni), Milano (189 comuni), Pavia (190 comuni), Sondrio (78 comuni), Varese (141 comuni).
Una peculiarità di questa regione è data dal comune dall’enclave di Campione d’Italia che amministrativamente appartiene alla provincia di Como, ma si trova interamente circondata da territorio Elvetico.

Storia

Preistoria

Nella Pianura padana sono stati trovati vari oggetti come vasi di ceramica, frecce, accette, pietre per macinare i cereali, pettini di legno, che testimoniano la presenza dell’uomo in Lombardia già nel III millennio a.C.. In Valcamonica l’antica civiltà dei Camuni, famosa per le incisioni rupestri, sembra già presente sul territorio nel mesolitico, alla fine della glaciazione di Wurm.

Etruschi e Villanoviani

La regione venne abitata da popoli appartenenti alla civiltà villanoviana e poi da coloni etruschi, che fondarono la città di Mantova e diffusero la propria civiltà introducendo l’alfabeto e la scrittura. Nel IV secolo vi giunsero i Celti, che i Romani chiamarono Galli, un popolo proveniente dalle Alpi occidentali.

Intorno al 400 a.C, orde di Galli insubri iniziarono l’occupazione della valle Padana spingendosi fino all’Adriatico.

Romani

Sul finire del III secolo a.C. i Romani iniziarono la sottomissione della Pianura padana. Lo scontro con i Galli fu inevitabile.
Essi lottarono fieramente e furono per lungo tempo ostili ai conquistatori romani ma dopo alcuni decenni, però furono costretti ad arrendersi e nel 194 a.C. tutta la regione
fu pacificata sotto le insegne dell’Urbe con il nome di Gallia Cisalpina, cioè “Gallia al di qua delle Alpi”.
I Romani diffusero l’uso del latino, delle loro leggi, dei loro costumi e realizzarono numerose opere di urbanistica.
In questo periodo fiorirono i commerci e l’agricoltura, sorsero e si ingrandirono città e paesi. La provincia diede i natali a celebri esponenti della cultura latina, a Como nacque lo scienziato e scrittore Plinio, a Mantova (Mantua) il poeta Virgilio.
Negli ultimi secoli dell’Impero, Milano (Mediolanum), a causa della particolare posizione geografica, accrebbe notevolmente la sua importanza tanto che divenne una delle sedi dei tetrarchi al tempo di Costantino. A Milano, lo stesso imperatore, nel 313 d.C., emanò un editto, chiamato Editto di Costantino o Editto di Milano, nel quale concedeva a tutti la libertà di professare la propria religione.

Negli ultimi anni dell’Impero romano, la relativa vicinanza con il confine danubiano favorì numerose incursioni di popoli barbarici nel territorio lombardo; con il definitivo crollo dell’Occidente, si alternarono al suo possesso Ostrogoti e Bizantini.

Longobardi

Nel 569 i Bizantini furono sopraffatti da una popolazione germanica proveniente (secondo Paolo Diacono)dall’attuale Scandinavia, i Longobardi, il cui dominio durò fino al 774. La Lombardia divenne il centro del loro regno e la capitale fu posta a Pavia, ma le diverse tribù (fare) nelle quali questo popolo era diviso mantennero sempre una certa indipendenza dal potere centrale.

Il primo periodo della dominazione longobarda fu terribile per i romani, gli antichi abitanti dell’ Impero, che a lungo furono oggetto di persecuzioni.
Fu solo dopo la conversione di questo popolo al cattolicesimo che ebbe inizio un periodo di pace e di collaborazione fra barbari e latini, ma i Longobardi in seguito vennero in conflitto con il Papa, il quale chiamò in suo aiuto un altro popolo barbaro, quello dei Franchi.

Franchi

Nel 774 il re dei Franchi, Carlo Magno, fu chiamato in Italia dal papa che era minacciato dai Longobardi.Giunto con il suo esercito a Pavia, Carlo fece prigioniero il re longobardo Desiderio, dando inizio al dominio dei Franchi in Lombardia.
Carlo divise le terre in feudi e le affidò all’amministrazione di nobili di sua fiducia, chiamati “vassalli”, che governarono il territorio in suo nome, dando inizio alla struttura politica che caratterizzò l’Alto Medioevo.

Comuni e l’Impero

Tra il XII e il XIV secolo diverse città lombarde passarono sotto il controllo di famiglie aristocratiche, le più potenti furono i Gonzaga a Mantova e gli Sforza a Milano.
I rappresentanti di questi nobili casati chiamarono presso le proprie corti gli artisti più famosi che abbellirono le loro regge e le loro città.
La Lombardia si arricchì così di meravigliose opere d’arte tra cui il Castello Sforzesco di Milano.

Dalla fine del XV secolo la Lombardia divenne nuovamente terra di conquista: prima arrivarono i Francesi, poi fu ceduta agli Spagnoli che vi rimasero a lungo.
Durante questa dominazione la regione conobbe, dopo un primo periodo di prosperità, una progressiva decadenza,  aggravata nel XVII secolo da epidemie di peste. Nel 1706 fu ereditata dagli Austriaci, che quasi un secolo dopo furono cacciati da Napoleone Bonaparte, il cui dominio durò solo una ventina d’anni. Caduto Napoleone, ci fu la Restaurazione e gli Austriaci tornarono.
Per opera del Movimento d’indipendenza Lombarda la regione per circa trent’anni, diventò centro di feroci lotte che terminarono solo nel 1859, quando la Lombardia venne definitivamente liberata dall’occupazione straniera.

Cultura
Dialetti:
In Lombardia si parla il dialetto lombardo che appartiene al gruppo di dialetti della famiglia linguistica gallo-italica e viene parlato in gran parte della regione (con alcune eccezioni nelle zone di confine), in Svizzera nel Canton Ticino e nelle zone al confine con la Lombardia sia del Piemonte che del Trentino.
Il dialetto lombardo viene diviso in: lombardo occidentale (nelle province di Varese, Como, Lecco, Sondrio, Monza e Brianza, Milano e Lodi), lombardo orientale (nelle province di Bergamo e Brescia e nel Cremasco) e lombardo meridionale (nelle province di Cremona e Mantova).
Nella variante occidentale del lombardo, meglio noto come insubre, si devono annoverare alcuni personaggi illustri della cultura.
Letteratura:
Carlo Cattaneo
Musica:
Nanni Svampa
Cochi e Renato
Enzo Jannacci
Davide Van De Sfroos
Teatro:
Franca Rame e Dario Fo
Usanze e tradizioni:
13 dicembre: Santa Lucia
5-8 dicembre: O bej, o bej (Milano)
7 dicembre: S. Ambrogio 

Monumenti Storici
Duomo di Milano
Castello Sforzesco di Milano
Basilica di Sant’Ambrogio
Teatro alla Scala
Certosa di Pavia
Incisioni rupestri della Valcamonica
Villaggio industriale di Crespi d’Adda
Duomo e Torrazzo di Cremona

Bibliografia

AA.VV., Lombardia, Le guide Rosse del Touring Club Italiano, Milano, 2005
AA.VV., Milano, Le guide Rosse del Touring Club Italiano, Milano, 2005

Mappa della Regione

lomb_ita Lombardia – Italia

lomb_zoomLombardia
Simbolo ufficiale

tb_rosa_camuna Rosa camuna

(passa il mouse sulle immagini per leggere le didascalie)

Province

 

Monumenti Storici