Radiantistica

ESPERIENZE RADIOAMATORIALI

Ham Radio Deluxe Virtualizzato

Introduzione
Installazione di VirtualBox e di XP
Programmi radioamatoriali virtualizzati in esecuzione
Guest Additions

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Utilizzo in APRS del programma Xastir in Linux

Introduzione
Configurando il soundmodem
Inizializzando l’AX.25
Settaggio del programma Xastir
Collegamento APRS e il protocollo TCP/IP

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I Satelliti
Intercettazione dei segnali radio e passaggi della ISS
Segnali packet della MIR ed altri satelliti

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Altre Esperienze
Con un semplice balun ed un filo
Attività radio con il protocollo Tcp/Ip

Aggiornato a 01/04/2011

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Introduzione

Preso da una certa invidia di un amico OM che mi descriveva le potenzialità del programma per trasmissioni digitali HRD e non potendolo utilizzare direttamente nella mia distribuzione Linux, visto e considerato che l’applicativo è concepito unicamente per i sistemi Windows, ho pensato di inserirlo dentro Linux attraverso il sistema della virtualizzazione e devo dire che il tutto ha funzionato a meraviglia.
Quello che ho realizzato spero possa servire ad altri che abbiano la voglia di cimentarsi in questo esperimento, anzi se vogliono migliorarne le caratteristiche tanto meglio.
Descrivo qui di seguito quello che ho utilizzato per aver la soddisfazione di veder funzionare Ham Radio Deluxe in un sistema Linux oltre ad altri programmi radioamatoriali che girano sotto Windows XP:
– Computer Intel(R) Core(TM)2 Quad CPU Q6600 @ 2.40GHz;
– 2 GB di memoria RAM;
– 2 HD da 250 GB cadauno. In una partizione di uno di questi ho installato la distribuzione Ubuntu 8.04;
– Scheda Video Nvidia 8500 GT;
– Scheda madre GIGABYTE S-SERIES GA-EP35C-DS3R;
– Scheda audio integrata “HDA INTEL” con chipset Realtek ALC889;
– Scheda audio PCI CMI8738 [C-Media CMI8738];
– Apparato radio YAESU FT 850/D;
– Schedina psk31 per i collegamenti digitali;
– Due antenne bibanda per le frequenze VHF/UHF;
– CD di installazione di Windows XP Home Edition;
– Programma di virtualizzazione denominato Virtualbox versione 3.1.8 r61349.

Note: Per operare in HF in assenza di una idonea antenna, ho utilizzato un semplice filo per fare unicamente ascolto delle trasmissioni digitali dei vari programmi.

Passo primo

Ho cercato di separare il lavoro delle due schede audio in questo modo :

La PCI CMI8738 è stata attivata per essere utilizzata da Ubuntu 8.04; mentre la scheda audio integrata HDA INTEL è stata utilizzata per l’uso dei programmi digitali radioamatoriali come se fosse un modem, i particolari sono già stati descritti nelle mie esperienze precedenti.

Ho settato pertanto come predefinita la PCI CMI8738. In un sistema Linux per vedere come sono definite le schede audio, ci sono diversi comandi che ne evidenziano le caratteristiche. Uno di questi è il comando “aplay -l” che si deve digitare in un terminale come utente normale.

Una volta individuate le periferiche audio, digitando ancora da terminale come utente normale, si dà la priorità ad una di esse:

asoundconf set-default-card CMI8738

Con questo comando, ho configurato la scheda audio CMI8738 come predefinita che è stata memorizzata sul file “~/.asoundrc.asoundconf”, per cui sarà ricordata anche dopo il riavvio del sistema.

(clicca sull’immagine per ingrandirla)

001Img. 01

Il file si trova nella directory “Home” dell’utente e se non riuscite a vederlo è perché si tratta di un file nascosto. In Ubuntu per vedere questi file, bisogna andare nel menu Modifica > Preferenze ed attivare la casella “Mostra i file nascosti” del file manager Nautilus.

Passo secondo

Installazione di VirtualBox e di XP

Ho installato il programma proprietario “Virtualbox” e non quello denominato Virtualbox Ose archiviato nei repository della distribuzione 8.04. Il motivo di questa scelta è da attribuire al fatto che il programma proprietario è dotato di più funzioni che quello Ose.

Poi ho iniziato la procedura di virtualizzazione del sistema operativo Windows XP  all’interno della distribuzione Ubuntu 8.04. Sebbene in Internet vi siano delle ottime guide che spiegano meglio come fare, descrivo in sintesi i passi principali che ho compiuto per la mia distribuzione Ubuntu.

È possibile avviare la creazione di una nuova macchina virtuale cliccando sul pulsante ”Nuovo” e verrà avviata la procedura guidata.

002

Img.02

Si possono accettare tutti i valori predefiniti senza apportare cambiamenti. Però se si è dotati di una quantità di memoria adeguata dobbiamo aumentare la memoria RAM, visto che per lavorare decentemente in XP c’è bisogno almeno di 256 di RAM dedicata.

003Img.03 – Memoria

004Img.04 – Disco fisso virtuale

005Img.05 – La procedura è come una normale installazione su di un HD fisico, per cui tralascio i successivi passaggi.

006Img.06 – Una volta ultimata, ecco come appare in VirtualBox l’installazione di Windows XP

007Img.07 – XP in esecuzione in VirtualBox sotto Ubuntu 8.04

Lascio alle ricerche su Internet come attivare tutte le altre opzioni di Virtualbox tranne questa immagine che illustra come settare l’audio per poterlo utilizzare anche in XP.

008Img.08

Passo Terzo

 Programmi radioamatoriali  virtualizzati in esecuzione

 Lo scopo di questa esperienza è quello di far vedere come è possibile utilizzare i vari programmi radio amatoriali oltre al completo Ham Radio Deluxe. Uno di questi è il programma UI-VIEW + AGWPE che offre la possibilità di usare la scheda audio integrata collegata attraverso la schedina psk31 alla radio in modo da vedere sulla frequenza 144.800 le varie stazioni APRS.

Di seguito alcune immagini dei vari programmi che funzionano sotto la virtualizzazione.

009Img.09 – Programma Digital Master 780 opzione “Superbrowser” integrato in Ham Radio Deluxe.

010
Img.10 – Programma Digital Master 780 opzione “SSTV” integrato in Ham Radio Deluxe.

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Img.11 – Programma Digital Master 780 opzione “RTTY” integrato in Ham Radio Deluxe.

012Img.12 – Programma principale Ham Radio Deluxe che permette di gestire via software l’apparato radio della stazione.

013
Img.13 – Programma UI-VIEW + AGWPE che pilota la scheda audio integrata in esecuzione.

Passo quarto

Guest Addition

Per utilizzare al meglio la virtualizzazione, qui di seguito riporto una sintesi di quanto si evince dal forum di Ubuntu-it:
Installazione delle Guest Additions su Windows XP
Le Guest Additions forniscono il supporto alle risoluzioni grafiche più avanzate e delle cartelle condivise. Inoltre semplificano l’utilizzo della macchina virtuale mediante il supporto  all’integrazione del mouse.

La procedura è estremamente elementare e non richiede nessuna conoscenza particolare.

Con la macchina virtuale avviata, all’interno del menu Dispositivi si troverà la voce Installa Guest Additions. All’interno del lettore CD della macchina virtuale verrà inserito il disco con le Guest Additions e normalmente verrà avviata l’installazione automatica del software.

Se su Windows è stato disattivato l’autorun si potrà aprire il disco da Risorse del computer. La procedura di installazione richiede solo un paio di conferme e l’avanzamento col pulsante Avanti ad ogni maschera di installazione oppure su Continua a quelle di conferma di installazione del driver. Durante la procedura di installazione verrà chiesto anche di installare i driver per il supporto Direct 3D per offrire l’accelerazione grafica.

Trattandosi di una funzionalità sperimentale essa automaticamente non verrà installata e dovrà essere attivata esplicitamente durante l’installazione delle Guest Additions. Al termine della procedura di installazione basterà riavviare il sistema per avere il supporto grafico e tutte le altre funzionalità abilitate.Inoltre le periferiche hardware che inizialmente non erano riconosciute saranno regolarmente riconosciute dal gestore periferiche di Windows.(…)

(da “il muflone” del forum Ubuntu-it)

Conclusioni
Le prove le ho eseguite sulla distribuzione Ubuntu 8,04 e con la versione 3.1.8 r61349 di Virtualbox e tutto funziona. Purtroppo volendo aggiornare alla Ubuntu 10.10 e con la versione 4.0.4 r70112 di Virtualbox, ho riscontrato problemi per quanto riguarda la gestione audio del sistema operativo virtualizzato, in questo caso Windows XP. Allo stato attuale ancora non ho trovato soluzione eppure sono le stesse caratteristiche che ho usato nelle precedenti versioni sia di Ubuntu che di Virtualbox.

Se qualcuno riuscirà a far girare tutto questo con le nuove versioni sarei veramente grato conoscere come è riuscito nell’impresa.

P.S. Dopo aver provato e riprovato finalmente ho trovato la soluzione. Questa si chiama “Pavucontrol” è un piccolo programma che gestisce appunto sotto Ubuntu l’amministrazione dell’audio su più applicazioni. Dopo aver installato questo, come per magia la scheda audio integrata ha cominciato a funzionare.

Questo è tutto.

Questi link possono essere utili:

VirtualBox – Downloads
Ubuntu-it – La guida completa alla virtualizzazione con VirtualBox
Toms Hardware – Creazione della macchina virtuale
FiNeXdesign – VirtualBox, guida per la virtualizzazione a portata di tutti

Utilizzo in APRS del programma Xastir in Linux

Introduzione

  • Componenti utilizzati:
  • Apparato radio ricetrasmettitore Yaesu 857/D;
  • Pc notebook Gericom AMD Atlon XP con 512 MB di Ram;
  • HD da 20 GB;
  • Scheda audio integrata al notebook: Via 82C686A/B;
  • Piccola interfaccia psk31;
  • Distribuzione Linux/Ubuntu 9.04;
  • Programma APRS Xastir funzionante con la distribuzione Ubuntu 9.04;
  • Programma Soundmodem.

Non pretendo di aver scritto una guida completa contenente tutti i settaggi perfetti per far funzionare sia il programma Xastir che tutti gli altri elementi citati, ma ho voluto descrivere questa mia esperienza nella speranza che possa essere utile a qualche OM con buona conoscenza del sistema operativo Linux e che abbia voglia di cimentarsi nell’uso dell’APRS (Automatic Position Report System).

In breve, questa è una tecnologia che le stazioni radioamatoriali utilizzano per trasmettere e ricevere in tempo reale, le proprie rispettive posizioni sia da stazioni fisse che mobili, dati meteo, telemetrie e messaggi via radio. Caro lettore, se ti interessa sapere di più, basta dare un’occhiata in internet per trovare materiale di approfondimento.

Forse per alcuni quello che sto scrivendo sembrerà ovvio, ma per un neofita autodidatta come me è stata un esperienza interessante e gratificante nel vedere funzionare questo sistema nella mia piccola stazione radio, soprattutto utilizzando la scheda audio al posto di un normale modem/tnc.

Ho dovuto fare diversi tentativi per riuscire a realizzare un minimo di funzionamento ma alla fine qualcosa sono stato in grado di ottenere. Mi è sembrato come un ritorno al passato, nel senso che da tempo avevo abbandonato l’attività radio dedicata alle trasmissioni digitali. La mia passione infatti era proprio questo tipo di trasmissione applicata alla radio attraverso il suo protocollo AX.25. Non è che ne capissi più di tanto, ma ero riuscito ad effettuare dei buoni collegamenti con varie stazioni sparse in tutto il mondo. Con l’avvento dell’Adsl e di Internet infatti per me il packet radio e tutto quanto concerneva il digitale era passato in secondo piano, non tanto per lo scarso interesse, ma per il fatto che avevo dovuto smantellare il computer dove avevo installato la distribuzione Linux/Slackware vers. 9.1 nella quale avevo tutti i mie programmi radiantistici.
Avevo anche messo da parte la piccola interfaccia
PSK31, che serve per collegare la scheda audio al computer senza causare danni allo stesso, con l’intenzione però di ripristinare ancora qualcosa un giorno o l’altro, spinto anche dalla curiosità di utilizzarla in abbinamento con la scheda audio. Questa piccola interfaccia PSK31 è stata realizzata dall’Om IZ4AKO Pierluigi.

Il tutto scaturisce quindi dalla disponibilità che mi sono trovato ad avere di un pc portatile (notebook AMD Athlon XP), in cui ho installato la distribuzione Linux Ubuntu 9.04 della quale sono rimasto davvero sorpreso dalla sua reattività in un pc che non è certo un ultimo modello.

La scelta di questa distribuzione ha una ragione. Avevo intenzione infatti di installare quella propriamente dedicata al mondo radiantistico: la “Afu Knoppix” ma con mio grande disappunto non sono riuscito ad andare oltre l’utilizzo in live cd. Non è stato possibile installarla nel disco fisso del mio pc. Il programma di partizionamento di questa distribuzione mi segnalava sempre un errore. Da qui la scelta di provare Ubuntu 9.04 e ho scoperto così che anche lei dispone di programmi per l’attività radiantistica.

Dalle ricerche eseguite in Internet per documentarmi meglio ed aggiornare le mie nozioni nella materia specifica mi è stato di grande aiuto la lettura delle informazioni fornite nel sito dell’Om IZ4BBD Maurizio Grillini.

Configurando il soundmodem

In primo luogo ho predisposto la radio per la ricezione e trasmissione dei dati che mi interessavano. Quello che descrivo si riferisce esclusivamente allo Yaesu 857/D, ma penso che anche per gli altri apparati le modalità per raggiungere lo scopo non siano molto diverse… Dalla lettura del suo manuale quindi ho prima collegato l’apparato alla scheda audio del computer attraverso l’interfaccia descritta nei “Componenti utilizzati”( vedi img 01 e 01a ), poi ho settato la modalità “PKT RATE”, attraverso il passo 073 del Menu dell’apparato selezionando la velocità di 1200 bps, inoltre premendo il tasto “mode” del ricetrasmettitore ho scelto anche qui il modo PKT. In ultimo, ho impostato la frequenza VHF a 144.800 dove viene generato tutto il traffico dei pacchetti APRS.

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Img. 01

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Img. 01a

Nel pc Gericom per primo ho installato il programma per APRS, Xastir, poi ho configurato il programma soundmodem attraverso l’utility “soundmodemconfig” per la creazione del device di rete AX.25 denominato “ax0”.

Per fare questo ho dovuto aprire un terminale come utente root digitando appunto: “soundmodemconfig” (Forse la distribuzione dispone di qualche interfaccia Gui per fare questo come in Afu.Knoppix, ma io non sono stato in grado di trovarla e quindi di adoperarla), settando i parametri come segue:

Dal menu File > New > Configuration, ho creato una nuova configurazione che si confermerà con “OK”.

Il nome da inserire è di libera scelta. Io ho indicato “sound”.

Dopo aver cliccato sulla nuova configurazione nella finestra a sinistra, appariranno nella finestra di destra le schede “IO” e “Channel Access”. In “IO” si devono modificare soltanto i campi “Audio Driver” e “PTT Driver” sulle porte appropriate. Queste corrispondono per “Audio Driver” a /dev/dsp per la prima scheda audio o /dev/dsp1 per la seconda scheda audio, nel caso siano presenti nel computer due schede audio. In “PTT Driver” si inserirà quindi la corrispondente porta seriale, che è /dev/ttyS0 per la Com1 e /dev/ttyS1 per la Com2 ( vedi img 02).

002Img. 02

Nella scheda “Channel Access” possiamo adesso modificare, se necessario, i parametri del canale, come per esempio il TXDelay (vedi img 03).

003Img. 03

Dopo di questo, ho creato un nuovo canale con File > New > Channel

Qui sono apparse nella finestra a destra le schede Modulator, Demodulator e Packet IO.

Per il Packet Radio a 1200 baud nelle cartelle Modulator e Demodulator si deve selezionare solo “afsk” (vedi img 04).

004Img. 04

In “Packet IO” si devono impostare i seguenti parametri: Sotto “Mode” si deve selezionare “MKISS”, sotto Interface “Name” “ax0” e nel campo “Callsign” il nominativo seguito dall’SSID-10, per esempio: “IZ2DAW-10″(vedi img 05).

005Img. 05

A configurazione terminata il programma è stato chiuso con File > Quit

Inizializzando l’AX.25

Come seconda fase ho avviato il soundmodem. Anche qui sono ricorso alle ricerche in Internet dovendo fare vari tentativi prima di riuscire a fargli eseguire il corretto funzionamento.

Non avendo a disposizione l’interfaccia grafica, come si ottiene in Afu-Knoppix ho dovuto utilizzare il terminale come utente root e digitare il comando “soundmodem” ma questo non ha ottenuto l’effetto desiderato che era quello di inizializzare l’AX.25. Dopo varie ricerche, ho scoperto che questo comando va dato con l’ausilio di alcuni parametri: “soundmodem -v5” e come per incanto è stato creato il device di rete ax0 come si vede in immagine 06.

006Img. 06

Questo che si vede nella figura 6 si ottiene aprendo un terminale come utente root e digitando il comando: “ifconfig”

Da una attenta osservazione che si ottiene dopo aver dato il comando, “soundmodem -v5” se ci si sofferma un attimo, si vede già a terminale il passaggio delle stazioni APRS ascoltate. Vedi fig 7).

007Img. 07

Settaggio del programma Xastir

Adesso, è necessario regolare il giusto livello di BF attraverso il controllo volume. Per ultimo è stato messo mano al settaggio del programma Xastir. Ecco come ho proceduto:

Ho avviato Xastir (/usr/bin/xastir -l Italian), impostando prima di tutto l’interfaccia e la porta, poi si inseriscono le indicazioni sulla stazione. Si deve entrare nel menu Interfacce > Proprietà > Aggiungi.

Si deve quindi selezionare “TNC AX.25”, l’interfaccia sulla quale è già stato avviato l’AX.25, e quindi si clicca su [Aggiungi].

Dalla maschera che si aprirà (Configura TNC AX.25) nel campo “Periferica TNC AX.25” si deve digitare la Interface “Name” inserita nella configurazione del
Soundmodem (“ax0”).

Nel campo tnc port
ho inserito “/dev/ttyS0” per la mia porta seriale Com 1 e port setting a 1200 bps (vedi img 08, 08a  ).

0080081Img 08

008bImg 08a

A questo punto ho aperto un terminale come utente root ed ho digitato il comando “Xastir &” e con mia grande soddisfazione il programma ha cominciato a vedere la ricezione e la posizione nella mappa delle stazioni che trasmettevano i loro dati. (vedi img 09 e 10).

009
Img 09

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Img 10

Due parole sulla gestione delle mappe in Xastir.
Oltre alle mappe del programma è possibile utilizzarne altre provenienti ad esempio dal programma per Windows “UI-VIEW”, è sufficiente utilizzare il piccolo programmino scritto in Perl: inf2geo.pl che in genere si trova nella directory /usr/local/share/xastir/Scripts, dipende da dove è stato installato Xastir. Il suo uso è abbastanza semplice. In genere le mappe per UI-VIEW sono composte da due file, ad esempio Italia.gif ed Italia.inf. Per convertire questa mappa nel formato “geo” leggibile da Xastir basta lanciare il programmino nel seguente modo: inf2geo.pl Italia.inf, per ottenere il formato leggibile da Xastir.

Per ora, mi sembra di aver detto tutto quanto era necessario per un uso abbastanza semplice. Certamente ci saranno ancora molte cose da capire per migliorare il funzionamento di Xastir. Mi auguro che queste righe, possano essere di aiuto per coloro i quali abbiano interesse ad avvicinarsi al sistema APRS. Qualora scoprissi qualche altra utile funzione di questo programma, avrò cura di segnalarla.

Collegamento APRS e il protocollo

Un collegamento Internet può essere utilizzato in modo trasparente per collegare la situazione locale a tutto il mondo. È possibile collegarsi ad un server APRS e vedere in diretta centinaia di stazioni da tutto il mondo. Chiunque connesso può alimentare la rete mondiale con i pacchetti ascoltati dalla propria stazione e tutti, da qualsiasi parte del mondo, possono vedere quelle informazioni.

tb_001Mappa

Per ottenere questo in Xastir si agisce in questo modo: Dal Menu “Interfacce” selezionare “Aggiungi”, si aprirà la scheda “Scelta tipo di interfaccia” nella quale si sceglierà l’opzione Server Internet. Si aprirà un’altra scheda dove bisognerai inserire:

  • – Il nome del server APRS e la porta
  • – Il codice (validation number)

Poi bisogna selezionare per attivare le opzioni:

  • – Attiva all’avvio ?
  • – Consenti la trasmissione?
  • – Riconnettersi in caso di disconnessione?

Vedi la immagine nr.2

002img 2

Quindi per poter operare in questa modalità è importante ottenere il “validation number”, dagli Om che hanno la facoltà di concederlo, che è il codice di accesso al server. Io l’ho ottenuto da IW2GOB.

Il server APRS da inserire, ritengo debba essere uno di quelli più vicini alla vostra stazione. Qui di seguito si potrà ottenere un elenco mondiale di questi APRServers.

Buona navigazione in APRS,

I SATELLITI

Intercettazione dei segnali radio e passaggi della ISS

Dopo diversi anni di oblio, ho ripreso ultimamente un’attività radiantistica che sempre ha suscitato in me un notevole interesse, che non ho mai potuto sviluppare nel migliore dei modi, a causa dei limitati mezzi in dotazione alla mia stazione radio. Mi riferisco a quella particolare attività dedicata all’individuazione dei segnali radio emessi dai satelliti, per lo più radioamatoriali che possono essere ricevuti dai nostri apparati ricetrasmittenti e da opportune antenne dedicate allo scopo.

Il risvegliato interesse deriva tuttavia da alcune letture effettuate navigando in Internet che sostenevano come non era necessario possedere sofisticate e costose attrezzature, ma bastavano poche cose essenziali, come ad esempio una semplice antenna verticale ed un ricetrasmettitore portatile sintonizzato in frequenze opportune per effettuare l’ascolto di alcuni satelliti radioamatoriali quali AO-27, UO-14 e la stazione spaziale ISS.

Così con la mia grande soddisfazione, sono riuscito ad intercettare i segnali radio della stazione spaziale ISS. In merito all’antenna bibanda utilizzata, che dire, è una semplice verticale usata per le trasmissioni radio nelle frequenze VHF/UHF. La radio utilizzata è uno Yaesu 857/D in cui ho selezionato il modo “packet” a 1200 bps, sintonizzato sulla frequenza VHF 145.825 per l’ascolto della ISS. L’apparato è stato collegato alla scheda audio del computer attraverso una particolare interfaccia PSK31 ed alcuni software.

Due parole sul funzionamento di questo aggeggio: esso serve per collegare in sicurezza la scheda audio del computer al proprio ricetrasmettitore. La sezione PC è completamente isolata dalla sezione radio, tramite due trasformatori di isolamento ed un optoisolatore. Questa schedina può essere usata con apparati dotati di VOX, oppure il PTT del trasmettitore può essere attivato utilizzando una porta seriale con connettore DB9. In questo caso durante la ricezione rimane acceso il led verde, mentre in trasmissione si accende il led rosso. Questa seconda opzione, ossia l’uso del PTT è quella da me adottata.

La connessione alla scheda audio viene effettuata tramite due connettori RCA, mentre quella che va all’apparato radio, viene effettuata attraverso una morsettiera per rendere universale il collegamento.

Praticamente questo sistema mi ha permesso di sfruttare la scheda audio come un vero e proprio TNC. Inoltre attraverso l’uso di uno specifico software denominato “soundmodem”, ho creato ed inizializzato un device di rete “ax0” utile per effettuare trasmissioni packet. Questo grazie all’uso del Sistema Operativo Linux ed in particolare alla distribuzione Ubuntu 9.04, ma vanno bene anche altre distribuzioni purché siano dotate di programmi radioamatoriali.

Su questa distribuzione Linux, oltre ad aver installato il programma Soundmodem, ho impiegato anche il software Gpredict e Xastir. Il primo mi è servito per rilevare le orbite, gli orari e passaggi dei satelliti, mentre l’altro per visualizzare in mappa la posizione dei satelliti e delle stazioni radio che cercano di collegarli.

Le immagini sotto, si riferiscono al passaggio della ISS nei giorni 27 e 28 ottobre 2009 della stazione spaziale ISS.

Nella Immagine 01:
– L’ellisse nel centro della mappa indica l’area di approssimazione della ISS sopra l’Europa, in cui posso intercettare il suo segnale.
– Il cerchio sotto a sinistra, indica la posizione della ISS in riferimento alla mia stazione.
– I parametri indicati sotto a destra, sono gli elementi kepleriani, i quagli indicano i dati orbitali (elevazione,
velocità, navigazione, frequenza, ecc ) della ISS.

001Img. 01

Nelle immagini 02 e 03:
Si vedono le stazioni radioamatoriali che eseguono il tentativo di connessione con la ISS e nelle finestre a fianco si vede la trasmissione dei pacchetti ax.25 che le stazioni inviano al satellite e anche le risposte di quest’ultimo.

002Img 02

003Img 03

Per sapere meglio come ho fatto ad installare, collegare e configurare l’aprs, il soundmodem, l’Xastir e l’interfaccia PSK31, vi raccomando la lettura dei miei testi precedenti. Rimango inoltre a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Segnali packet della MIR ed altri satelliti

La soddisfazione che ho provato la prima volta che ho ricevuto i segnali packet della stazione spaziale MIR è stata davvero grande.
MIR
Si proprio lei, la notte di un capodannno non ricordo esattamente quale, dopo il brindisi, sono sceso nella stazione radio e rivolto lo sguardo al monitor del pc vedo del traffico packetparticolare, mi avvicino e capisco che pocoprima c’è stato un passaggio della MIR ed il mio programma packet hacaptato, stampandoli sullo schermo del monitor del pc i suoi segnali e quelli delle altre stazioni radio che tentavano di mettersi in contatto radio. Io non ci sono mai riuscito a collegarla in diretta ed attivare il suo BBS interno, perché le mie apparecchiature non lo permettevano ma quantomeno ho acquisito la ricezione dei segnali. Purtroppo non riesco a trovare i tracciati che avevo memorizzato a suo tempo, però qualcosa mi è rimasto in un vecchio log di Tsthost.In pratica la Mir quando trasmetteva giungevano a terra segnali del genere e chi aveva degli apparati e soprattutto antenne adeguate poteva riuscire a collegarla sia in fonia che in attività digitale. A bordo infatti era dotata di una piccola stazione radioamatoriale che trasmetteva a voce e in digitale in quanto era dotata di una piccola BBS per la gestione dei messaggi in entrata ed in uscita. Questo per dare la possibilità agli astronauti di poter dialogare con operatori di tutto il mondo. Se non mi sbaglio e se non ricordo male, in orbita viaggiava alla velocità di circa 40.000 km orari e attraversava tutta l’Europa in 8 minuti circa. DO-17
Sempre con le medesime apparecchiature in dotazione della mia stazione radio sono riuscito anche a ricevere i segnali dei seguenti satelliti radioamatoriali: “DOVE” di fabbricazione brasiliana o altrimenti detto “Do-17”. Del satellite Do-17 ho ricevuto anche la “qsl” (cartolina di attestazione di ricezione segnali emessi dal satellite), da parte del Bureau competente il cui indirizzo era rilevabile unitamente alla trasmissione dei segnali emessi dal satellite e precisamente: QSLs are available.
Send self addressed stamped envelope, or envelope and IRC to:

  • Dianne White, N0IZO
  • 45777 Rampart Rd.
  • Parker, CO 80138-4316
  • U.S.A

KO-23
Non vi dico le nottate che ho perso per cercare le giuste combinazioni: orari, percorsi, orbite. Per queste operazioni il programma “InstanTrack” mi è stato veramente di grande aiuto, in quanto una volta inseriti i dati Kepleriani, è stato veramente facile poter lavorare con questi satelliti. Gli elementi kepleriani sono dei parametri che periodicamente devono essere inseriti nel programma InstanTrack per avere sempre aggiornati gli orari dei passaggi dei satelliti. Sono di due formati:

  • Amsat
  • Nasa

Altre Esperienze

Con un semplice balun ed un filo

Descrivo qui di seguito un esperimento di carattere radiantistico portato a termine da un amico Om che con la sua esperienza e bravura è riuscito a fare una cosa che per uno come me, con scarse conoscenze in materia ha un sapore quasi magico e misterioso. Magari per OM esperti è un fatto di una tale banalità che non varrebbe la pena di commentare. Ma la curiosità e la soddisfazione che ho provato io mi ha convinto a mettere nero su bianco quanto è accaduto.

Ma procediamo con ordine…

Nella mia casa estiva ubicata nel sud del Salento, per la precisione sopra le colline di Torre Vado, piccola ma caratteristica località balneare molto frequentata in estate posizionata a 10 Km circa da Santa Maria di Leuca sulla litoranea per Gallipoli, mi trovavo a far funzionare il mio apparato radio uno Yaesu 857/D anche nella banda delle onde corte con l’aiuto di un amico radioamatore con nominativo svizzero, Hb9dnx, Massimo, ma di chiare origini salentine.

Le prove venivano eseguite con l’aiuto di un accordatore sempre della stessa casa, un “FC30” ed un filo del diametro di 0,5 mm collegato ad un “balun” (vedi foto 001), messo a disposizione dallo stesso mio amico. Devo riconoscere che io ho scarsa conoscenza di attività radio in onde corte. Il mio interesse nel campo radiantistico negli anni precedenti era rivolto sempre in altre attività quali ad esempio quella del packet radio, oppure delle frequenze radio esistenti nelle bande Vhf/Hhf. Anche per mancanza di spazio non ho mai posizionato un’antenna che potesse servire le bande delle onde corte nella casa di abitazione a Brescia.

001_balun-foto 001-

Bene, così con un semplice balun ed un filo del diametro di 0,5 mm della lunghezza di circa 20 metri Massimo è riuscito a mettermi in condizione di utilizzare quasi tutta la gamma delle onde corte a disposizione di noi radioamatori, ad eccezione della gamma dei 40 metri che tradotti in MHz vanno da 7000 a 7100. Ma per quanto mi riguardava io ero più che soddisfatto e questa cosa mi permetteva nel periodo estivo di permanenza nella mia casa estiva ad effettuare qualche collegamento sporadico con altri OM su svariate bande di frequenza.

Quest’anno un amico OM di Brescia, mi ha incentivato ad effettuare qualche prova di utilizzo in radio delle onde corte, lui da casa sua a Brescia, io qua nel Salento. Devo dire però con risultati poco soddisfacenti e per nulla operativi nella banda dei 40 metri. Di questo scarso approccio rendo partecipe il mio amico Massimo incontrato un giorno di questo mese di luglio al mare nella spiaggetta dove di solito mi reco a fare il bagno e gli accenno del problema avuto con il mio amico di Brescia. Gli faccio presente la situazione che proprio non riesco in alcun modo ad accordare la banda dei 40 metri.

Lui mi dice: “Uno di questi giorni vengo su da te e vediamo cosa si può fare per abilitare anche questa banda di frequenza.”

Detto fatto, mantenuta la parola, Massimo un giorno di questo mese di luglio viene a trovarmi ed a rendersi conto della situazione della mia stazione radio dotata di un apparato radio Yaesu 857/D, con relativo accordatore “FC30”, il menzionato filo collegato al balun che proprio lui mi aveva gentilmente dato gli anni scorsi, antenna per le VHF/UHF, una HB9 sufficiente per collegare vari ripetitori delle Calabrie, che attivo benissimo grazie alla mia posizione collinare, con a Sud la vista del Golfo di Taranto e del Mar Jonio e all’orizzonte Ovest le Calabrie che in condizioni di ottima visibilità si vedono anche le sue montagne.

Si comincia a lavorare proprio sul filo collegato al balun. Varie prove vengono fatte, si cambia la sua posizione, viene posto sul retro della casa, viene accorciato di due metri, viene applicata anche una messa a terra con del filo collegato al palo dell’antenna e fatto cadere sul tetto della casa. Si è provato ad accordare le varie bande, alcune andavano altre no. In questo frangente Massimo addirittura ad un certo punto lo sento fare un “qso” nei 6 metri. Rimango meravigliato di questo. Ma come hai fatto gli dico, non sono mai riuscito ad accordare questa banda, ma lui con molta calma ed esperienza
mi spiega alcuni punti di utilizzo del
trasmettitore che a dire il vero io proprio sconoscevo. Sta di fatto che lui era riuscito a fare un collegamento nei 6 metri con un OM della Cecoslovacchia.

Comunque ancora non si riusciva proprio ad utilizzare la banda dei 40 metri. Le altre bene o male si accordavano, si sentiva infatti il classico ronzio dell’accordatore quando abilitava la frequenza. Ad un certo punto, Massimo si accorge che poggiando la mano sullo strumento e cercando l’accordo sulla banda in questione, questo avveniva, “strano” io pensavo, come mai se toglie la mano non si accorda, se mette la mano va in funzione e si può trasmettere.

Massimo per un poco sta lì a pensare, poi mi dice:”Hai un pezzo di filo che provo a fare una certa cosa”. Io metto a sua disposizione la mia scatola dove dentro c’è un poco di tutto l’occorrente per la mia stazione radio tra cui anche del filo. Lui si mette ad armeggiare (vedi foto 002 e 003) ed effettua con questo filo un collegamento tra l’accordatore e l’innesto di terra del mio alimentatore stabilizzatore. (vedi foto 004). Una volta fatto questo, mi dice di riprovare l’accordo adesso dei 40 metri. Come per magia, sul display dell’apparato radio appare la dicitura: “Wait” e sento il classico ronzio …zzzzzzzzzzzz. Questo mi permette di effettuare la trasmissione con il mio Yaesu. Che meraviglia! posso utilizzare la banda! Che soddisfazione!

002_balun
– Foto 002 -HB9DNX(Massimo) alle prese con i preparativi del “balun”

003_balun
– Foto 003 -HB9DNX(Massimo) suo figlio, la moglie ed io

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– Foto 004 – radio :Yaesu Ft 857/D, il suo accordatore e stabilizzatore MS28A

Massimo adesso mi dice di provare ad accordare le altre bande. Iniziamo dai 160 metri: ok, 80 metri: ok, 40 metri:ok e cosi via. Non credo ai miei occhi, solo una banda, non si riesce ad accordare, quella dei 28 metri, ma poco male, non viene da me molto utilizzata. Quello che a me interessava far funzionare è stato realizzato con mia somma soddisfazione ma grazie all’intervento di Massimo HB9DNX, nominativo svizzero, ma di chiare origine salentine, a cui va il mio plauso e riconoscimento di un ottimo OM che con la sua inventiva, capacità e conoscenza di cose di radio è riuscito a farmi utilizzare questa banda dei 40 metri, mettendomi in condizione di fare dei collegamenti anche col mio amico di Brescia e con tanti altri OM, nelle calde serate estive qua nel magico Salento. Grazie Massimo!

Attività radio con il protocollo Tcp/ip

L’attività packet è molto variegata, si possono collegare le varie BBS che si trovano dislocate nelle varie Regioni d’Italia, logicamente si cerca sempre quella più vicina alla propria stazione radio. Da qui l’operatore può leggere i messaggi e i bollettini che sono depositati e a sua volta può inviarli ad altri OM in tutte le parti d’Italia, d’Europa e del Mondo. Ditemi se è poco! Si possono prelevare anche files. Purtroppo la velocità di trasmissione/ricezione non è molto elevata 1200 o 9600 bps ma già è qualcosa. Si può collegare in diretta un altro corrispondente e digitando da tastiera del computer si possono fare quattro chiacchere digitali con lui, l’essenziale è essere sulla stessa frequenza e conoscere il nominativo “radio” (IZ2DAW, IW2MCM, ecc). In questo modo io non mi accorgo delle ore che trascorrono veloci davani al computer, con grande disappunto della mia XYL (moglie).

Spesso si sente parlare di, wifi, wiki, wireless, bluetooth, irda ed altro. ma seguire tutte queste innovazioni e più che altro sperimentarle per me è imposibile. Con la rapidità in cui oggi si muove la tecnologia digitale le prove che ho effettuato sembrano oramai sorpassate, ma avendo profuso notevole impegno per riuscire a portarle a termine le descrivo ugualmente anche perché le basi su cui poggiano credo che siano ancora essenziali. Prendo ad esempio la radiotelegrafia che nononostante sia stata abolita ufficilamente come mezzo di trasmissione considerato oramai antiquato, per larga parte degli OM è ancora il principale mezzo di collegamento con altre stazioni radio per cui sono convinto che anche la trasmissione packet con gli opportuni acccorgimenti e qualche modifica durerà ancora per molto tempo.

Quello che mi ha incuriosito pertanto e successivamente appassionato è stato il fatto di essere venuto a conoscenza, sempre attravero i canali informativi vicini al mondo radioamatoriale (bollettini e messaggi via packet, o conversazioni con altri OM) che era possibile applicare al modo digitale del packet radio la metodologia della trasmissione dati che si usa in Internet e in particolare collegare le stazioni radio utilizzando il protocollo TCP/IP e l’interfaccia grafica propria dei collegamenti che si usano in Internet attraverso l’uso dei “Navigatori” o “Browser”. Quali ad esempio Intenet Explorer, Mozilla, Konqueror, Opera ecc, Ogni sistema operativo ha il suo preferito. Oltre a questo è possibile utilizzare il prelevamento files con il sistema FTP, collegarsi in Telnet, utilizzare la posta elettronica ecc ecc… Scendere nei particolari per descrivere questo tipo di protocollo per me diventa arduo, rischierei di dire delle grosse inesattezze, accontentatevi di una trattazione superficiale, per gli approfondimenmti ci sono i manuali specifici.

Occorre premettere che la trasmissione packet per i collegamenti radio digitali si avvale anch’essa di un tipo di protocolllo denominato AX25. In genere per protocollo si intende un insieme di regole applicate alla trasmissione dei dati tra una stazione e l’altra per far si che essi giungano effettivamente alla destinazione giusta. C’è stato qualcuno che ha avuto l’intuizione di incapsulare le regole del protocollo TCP/IP in quello della trasmissione packet appunto l’AX25. Con questa accoppiata è possibile anche via radio spedire i dati con il sistema che si usa in Internet. La differenza sostanziale è che con la radio i dati viaggiano via Etere, invece in Internet i dati viaggiano attraverso la linea telefonica. Anche la velocità che si ottiene attraverso la linea telefonica è molto superiore. Ma sono convinto che in un futuro non tanto lontano si riuscirà ad ottenere alte velocità anche via radio. Questo modo di comunicare mi ha subito affascinato e ho voluto provare se ero capace a mettere in pratica quanto avevo sentito e letto.

Comunque per sperimentare queste cose ho dovuto necessariamente leggere qualcosa sulla trasmissione attraverso il protocollo TCP/IP, poi chiedere l’attribuzione di un nr. IP al cosiddetto numeratore di zona. Egli non è altro che un OM che gestisce a livello regionale l’assegnazione al radioamatore che ne fa richiesta di un nr IP. Questo numero è univoco per ogni stazione radio. Infatti al popolo dei radiamatori la rete internet ha assegnato il dominio “ampr.org” e numericamente corrisponde alla classe A con numerazione iniziale 44. Per cui con questo sistema ogni operatore radio che abbia assegnato il nr IP e che abbia sistemato la propria stazione radio per trasmettere e ricevere attraverso il protocollo TCP/IP può mettersi in contatto con un corrisponente OM dall’altro capo del mondo in collegamento digitale utilizzando gli strumentii propri della comunicazione Internet sopra descritti.

Per fare tutto questo è sato necessario predisporre la stazione radio in un certo modo. La dotazione delle mie apparecchiature per questo tipo di prove era alla mia portata per cui per l’utilizzo con il sistema operativo Windows mi sono munito del pacchetto cosiddetto “Flexnet” (un insieme di files necessario per abilitare la trasmissione TCP/IP) per il sistema Linux ho dovuto agire diversamente. Con Linux devo aprire un discorso a parte che chiarirò più avanti. Per ora dico solo che non è stato necessario l’utilizzo del pacchetto “flexnet” perché questo S.O. ha implementato nel “kernel” nativamente la funzione TCP/IP ma ho dovuto anche qui applicare alcune regole che per le prime volte non è stato facile assimilare. Mi riferisco a chi già conosce la trattazione alle famose AX25-utils da installare per il buon funzionamento della radio con il sistema Linux. Mi era stato consigliato che per questi collegamenti sarebbe stato meglio utilizzare un tipo di memoria particolare nel Tnc e precisamente la cosiddetta “6pack”, ma ho ugualmente effettuato le prove anche senza bisogno di questa Eprom.

A questo punto ho iniziato a sperimentare e devo dire
di essere riuscito nell’intento
l’utilizzo dell’interfaccia grafica è un’altra cosa dall’uso della scarna consolle a caratteri. La velocità ottenibile nelle mie condizioni non è andata oltre i 9600 bps ma ho dovuto sospendere le prove per mancanza di corripondenti che si prestassero a mantenere un collegamento con il protocollo TCP/IP. Per fortuna che avevo a disposizione due pc, due modem e due apparati radio. In questo modo ho potuto provare da solo ma non avendo ulteriori stimoli ho provvisoriamente sospeso in attesa di tempi migliori. In sostanza ho potuto verificare l’utilizzo del Browser Internet Explorer per il sistema Windows e Mozilla/Netscape per il sistema Linux, oltre all’uso del trasferimenmto files con Ftp e il collegamento con il programma Telnet. Il tutto attraverso comunicazioni radio e non a mezzo telefono. Inoltre a differenza dei collegamenti in AX 25 usati normalmente in packet radio dove bisogna indicare il nominativo radio dell’operatore con il protocollo TCP invece bisogna indicare il nr. IP che è univoco che, come detto prima, viene assegnato ad ogni operatore radioamatoriale che ne fa richiesta.