la linea telefonica bensì il tutto veniva trasferito via etere.
Questa cosa mi incuriosì molto ma dovetti subito accantonare l’idea in quanto per poterla realizzare era necessario avere lo “status” di radioamatore. Per esserlo l’articolo accennava al fatto che bisognava sostenere un esame al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni abbastanza impegnativo. Si richiedeva una conoscenza in materia di radiotecnica, elettronica e radiantismo, tutte cose che, all’epoca, per me erano abbastanza oscure. L’unica cosa che mi legava era l’uso del computer, in cui cercavo di districarmi con window 3.0, 3.1, con il sistema operativo DOS 3.3 o giu’ di lì ma non bastava, ci voleva un modem/tnc radioamatoriale un apparato radio collegato ad un’antenna per completare il tutto e poter trasmettere e ricevere. Così rimisi la rivista nel cassetto magari aspettando tempi migliori. Questi arrivarono, un giorno, infatti mentre ero preso ad osservare le riviste di informatica esposte nell’edicola del mio quartiere mi
sento salutare da un amico anche lui appassionato di informatica. Così chiaccherando con lui gli faccio cenno di quello che avevo letto sulla